La digitalizzazione imperversa anche nel mondo del credito, l’uso degli strumenti più tradizionali come l’assegno bancario sta cambiando. Il ricorso all’uso degli assegni, negli ultimi anni si è molto ridotto, soprattutto da quando hanno demonizzato l’uso dei post datati come forma di pagamento, il tutto a favore di modalità di pagamento diverse, ma ci sono operazioni che non possono prescindere dall’uso dell’assegno.
Ecco perchè l’annuncio di qualche settimana fa fatto da IntesaSanPaolo che ha deciso di “rottamare” a partire da maggio l’assegno a favore di strumenti digitali al momento non ha avuto molto seguito. L’opzione offerta è quella del bonifico istantaneo senza alcuna commissione aggiuntiva, allo stesso costo del bonifico Italia.
Se l’uso di app e l’home banking hanno messo all’angolo il caro vecchio libretto di assegni al quale si ricorre sempre più raramente secondo un recente studio, le persone davvero coinvolte in questa privazione non superano l’1%, ma ci sono operazioni che non possono prescindere ancora dall’assegno. Anche perchè è bene ricordare che gli assegni sono titoli esecutivi di pagamento e sono normati dal codice civile e dai contratti e sono in alcuni casi alla base della conclusione dei contratti. Si pensi a quando si acquista un’abitazione. Il prezzo della casa si paga al momento del rogito, normalmente con assegni circolari non trasferibili intestati al venditore, da richiedere in banca con alcuni giorni di anticipo.
Anche i normali assegni bancari possono essere utilizzati ma solo con il consenso del venditore, che potrebbe anche rifiutarli. Non solo. Anche al primo incontro tra venditore e compratore per formalizzare l’intenzione di quest’ultimo nel procedere al negozio giuridico si ha solo quando si versa l’acconto o meglio la caparra confirmatoria. Di solito, la caparra confirmatoria viene versata tramite assegno di conto corrente, oppure assegno circolare, solo in pochi casi con bonifico bancario .
IntesaSanPaolo ha analizzato il comportamento di poco piu’ di un migliaio di clienti e a coloro che da tempo non fanno uso dell’assegno ha inviato una missiva con la quale informa che dal mese di maggio ritirerà gli assegni. Si tratta di una decisione unilaterale della banca ma come l’istituto ha precisato al Sole24Ore non è definitiva. Qualora il cliente comunichi l’intenzione di continuare a farne uso Intesa SanPaolo è diposta a fare marcia indietro.
E questo come si spiega:
La banca NON PUO’ ( ci mancherebbe!) vietare un titolo di credito normato dal Codice Civile, solo una legge può farlo e sicuramente con questo comportamento stanno cercando di ridurre in maniera consistente una formula di pagamento ormai in disuso e soprattutto una forma che non porta a loro banche un beneficio economico da commissione..
E’ un pò come le cambiali. Chi le usa più? Eppure esistono ed anch’esse sono normate dal Codice Civile, ma non posso essere “vietate”.
Un Dirigente bancario interpellato in merito alla questione “assegni” ha confermato tutto ciò ed ha risposto alle domande di cui sopra: sicuramente (dice) è stato inviato questo messaggio ad esempio a correntisti nuovi o a clienti che non hanno MAI utilizzato questo sistema, pensionati ecc. o a clientela non meritevole di avere carnet di assegni (ad esempio chi è spesso “in rosso”) ma ha aggiunto che se un cliente ESIGE il carnet degli assegni la banca non può rifiutare di consegnarglielo, sempre che chiaramente non ci siano motivi validi per non farlo.